Caratteristiche del linguaggio Perl

Se a prima vista il Perl appare largamente derivato dal C, in verità ha ricevuto questa somiglianza mediata dai linguaggi di scripting delle shell. Perl è un linguaggio procedurale non tipizzato con variabili, espressioni, assegnamenti, blocchi delimitati da graffe, strutture di controllo e subroutine. Queste ultime possono essere intese come funzioni e il Perl ha numerose doti mediate dai linguaggi funzionali.

Le variabili hanno un prefisso ($ per variabili scalari, @ per array, % per hash) detto sigillo e se questo in parte ha determinato la ricchezza sintattica del Perl, permette l'interpolazione delle variabili nelle stringhe. Come le shell Unix, Perl è dotato di molte funzioni di serie per i compiti più comuni come ordinamento ed accesso al sistema operativo. (In verità solo 279 nel nucleo principale del perl, contro le oltre 3000 del PHP).

Introduzione linguaggio Perl

Benché sia molto noto come linguaggio per lo sviluppo di CGI, Perl è stato creato inizialmente come ausilio ai sistemisti, come linguaggio di manipolazione di testo e file. Infatti è anche detto Practical Extraction and Report Language, ma questo è un acronimo assegnato dopo la creazione del nome o, in inglese, un "backronym". Pertanto secondo la documentazione stessa di Perl, non vi si dovrebbe mai riferire come "PERL", ma come "Perl" o "perl" a seconda che si intenda il linguaggio in quanto tale o una specifica implementazione rispettivamente. È anzi questa un'informazione utilizzata negli ambienti perlistici per distinguere "chi è del giro" da chi non lo è.

Si è evoluto nel tempo, anche grazie ad un potente sistema di moduli, in un linguaggio a carattere più generale, comprendente l'elaborazione di immagini, l'interrogazione di banche dati, i processi di comunicazione via rete, ed utilizzabile in tutti quegli ambiti in cui non siano strettamente necessarie le performance di un linguaggio compilato più a basso livello, offrendo al contempo tempi di sviluppo molto più rapidi. È quindi anche utilizzato per la prototipizzazione di programmi da implementarsi in altri linguaggi.

Il linguaggio è stato pensato per essere pratico (facile da usare, efficiente, completo) oltre che bello e "magico" (è questo un concetto tipicamente perlistico); esso non è mai stato pensato per essere compatto, elegante o minimale, infatti il suo motto più distintivo è riassunto nell'acronimo TMTOWTDI (There is More Than One Way To Do It), che in inglese molto indicativamente significa "c'è più di un modo per farlo". Tuttavia uno dei suoi maggior pregi è che grazie a tale ricchezza consente di risolvere con grande semplicità ed eleganza problemi che con altri linguaggi richiederebbero notevoli sforzi. Infatti Larry Wall ama ripetere che uno dei suoi obiettivi è "rendere le cose facili, facili e quelle difficili, possibili".

Termine Perl in informatica

Perl è un linguaggio di programmazione ad alto livello, dinamico, procedurale e interpretato, creato nel 1987 da Larry Wall. Perl ha un singolare insieme di funzionalità ereditate da C, scripting shell Unix (sh), awk, sed e in diversa misura da molti altri linguaggi di programmazione, compresi alcuni linguaggi funzionali.

JavaScript: incompatibilità

Le varie implementazioni di JavaScript, come già accaduto per l'HTML, spesso non sono conformi agli standard, ma piuttosto sono costruite per funzionare con uno specifico browser web. L'attuale standard ECMAScript dovrebbe essere teoricamente la base di tutte le implementazioni Javascript, ma in pratica i browser Mozilla (e Netscape) usano JavaScript, Microsoft Internet Explorer usa JScript, e altri browser come Opera e Safari usano altre implementazioni ECMAScript, spesso con ulteriori caratteristiche non standard per permettere la compatibilità con JavaScript e JScript.

JavaScript e JScript contengono molte caratteristiche che non sono parte dello standard ufficiale ECMAScript, e possono anche essere privi di diverse caratteristiche. In tal modo, sono in parte incompatibili, il che porta gli autori di script a sopperire a tali problemi. Tra i due, JavaScript è più conforme allo standard: ciò significa che uno script redatto secondo gli standard ECMA funzionerà con la maggior parte dei browser, tranne Internet Explorer.

Uso del JavaScript

A differenza di altri linguaggi, quali il C o il Java, che permettono la scrittura di programmi completamente stand-alone, JavaScript viene utilizzato soprattutto in quanto linguaggio di scripting, integrato, quindi, all'interno di un altro programma. L'idea di base è che il programma ospite (quello che ospita ed esegue lo script) fornisca allo script un'API ben definita, API che consente l'accesso ad operazioni specifiche, la cui implementazione è a carico del programma ospite stesso. Lo script, quando eseguito, utilizza riferimenti a questa API per richiedere (al programma ospite) l'esecuzione di operazioni specifiche, non previste dai costrutti del linguaggio JavaScript in sé. In effetti, questo è esattamente lo stesso meccanismo che viene adottato anche in un linguaggio quale il C o il Java, nel quale il programma si affida a delle librerie, non previste dal linguaggio in sé, che permettono di effettuare operazioni quali l'I/O o l'esecuzione di chiamate a funzioni di sistema.

Aspetti strutturali JavaScript

La caratteristica principale di JavaScript è quella di essere un linguaggio interpretato: il codice non viene compilato, ma interpretato (in JavaScript lato client, l'interprete è incluso nel browser che si sta utilizzando). La sintassi è relativamente simile a quella del C, del C++ e del Java.

Il linguaggio definisce le funzionalità tipiche dei linguaggi di programmazione ad alto livello (strutture di controllo, cicli, ecc.) e consente l'utilizzo del paradigma object oriented.

JavaScript è un linguaggio debolmente tipizzato.

Java, JavaScript e JScript

Il cambio di nome da LiveScript a JavaScript si ebbe più o meno nel periodo in cui Netscape stava includendo il supporto per la tecnologia Java nel suo browser Netscape Navigator. La scelta del nome si rivelò fonte di grande confusione. Non c'è una vera relazione tra Java e JavaScript; le loro somiglianze sono soprattutto nella sintassi (derivata in entrambi i casi dal linguaggio C); le loro semantiche sono piuttosto diverse, e in particolare i loro object model non hanno relazione e sono ampiamente incompatibili.

Dato il successo di JavaScript come linguaggio per arricchire le pagine web, Microsoft sviluppò un linguaggio compatibile, conosciuto come JScript. La necessità di specifiche comuni fu alla base dello standard ECMA 262 per ECMAScript, di cui sono state pubblicate tre edizioni da quando il lavoro iniziò, nel novembre 1996.

Il Linguaggio JavaScript

JavaScript è un linguaggio di scripting orientato agli oggetti comunemente usato nei siti web. Fu originariamente sviluppato da Brendan Eich della Netscape Communications con il nome di Mocha e successivamente di LiveScript, ma in seguito è stato rinominato "JavaScript" ed è stato formalizzato con una sintassi più vicina a quella del linguaggio Java di Sun Microsystems. JavaScript è stato standardizzato per la prima volta tra il 1997 e il 1999 dalla ECMA con il nome ECMAScript. L'ultimo standard, del dicembre 1999, è ECMA-262 Edition 3, e corrisponde a JavaScript 1.5. È anche uno standard ISO.

Html: Tag del body

All'interno della sezione di body, che racchiude la parte visualizzabile del documento, si utilizzano i tag specifici previsti per la formattazione dei contenuti accessibili all'utente finale, ossia per il controllo di:

* intestazioni (titoli di capitoli, di paragrafi eccetera)
* strutture di testo (testo indentato, paragrafi, eccetera)
* aspetto del testo (grassetto, corsivo, eccetera)
* elenchi e liste (numerate, generiche, di definizione)
* tabelle
* moduli elettronici (campi compilabili dall'utente, campi selezionabili, menu a tendina, pulsanti eccetera)
* collegamenti ipertestuali e ancore
* layout generico del documento
* inserimento di immagini
* inserimento di contenuti multimediali (audio, video, animazioni eccetera)
* inserimento di contenuti interattivi (script, applicazioni esterne)

Tra quelli elencati sopra, il tag è quello che gioca un ruolo chiave in quanto descrive un collegamento (o link) ad un altro documento ipertestuale e consente, con un click del mouse o con un'operazione da tastiera, di abbandonare la pagina o il sito che si sta visualizzando e caricare quella indicata dal link, realizzando così la funzione di navigazione tipica dell'uso di Internet.

Html: Tag dell'header

I tag utilizzati nella sezione header sono tipicamente di tipo diverso da quelli utilizzati nella sezione body, essendo destinati a scopi differenti. I tag utilizzati nella sezione header normalmente non vengono visualizzati dal browser ma servono come informazioni di controllo e di servizio quali:

* metadata per convogliare informazioni utili ad applicazioni esterne (es. motori di ricerca) o al browser (es. codifica dei caratteri, utile per la visualizzazione di alfabeti non latini)
* metadata di tipo http-equiv per controllare informazioni aggiuntive nel protocollo HTTP
* collegamenti verso file di servizio esterni (CSS, script, icone visualizzabili nella barra degli indirizzi del browser)
* inserimento di script (codice eseguibile) utilizzati dal documento
* informazioni di stile (CSS locali)
* il titolo associato alla pagina e visualizzato nella finestra principale del browser

HTML: Struttura del Documento

Un documento HTML comincia con l'indicazione della definizione del tipo di documento (Document Type Definition o DTD), la quale segnala al browser l'URL delle specifiche HTML utilizzate per il documento, indicando quindi, implicitamente, quali elementi, attributi ed entità si possono utilizzare e a quale versione di HTML si fa riferimento. Di fatto, questa informazione serve al browser per identificare le regole di interpretazione e visualizzazione appropriate per lo specifico documento. Questa definizione deve pertanto precedere tutti i tag relativi al documento stesso.

Dopo il DTD, il documento HTML presenta una struttura ad albero annidato, composta da sezioni delimitate da tag opportuni che al loro interno contengono a loro volta sottosezioni più piccole, sempre delimitate da tag.

Html, Elementi sintattici

Ogni documento ipertestuale scritto in HTML deve essere contenuto in un file, la cui estensione è tipicamente .htm o .html.

Il componente principale della sintassi di questo linguaggio è l'elemento, inteso come struttura di base a cui è delegata la funzione di formattare i dati o indicare al browser delle informazioni.

Ogni elemento è racchiuso all'interno di marcature dette tag, costituite da una sequenza di caratteri racchiusa tra due parentesi angolari, cioè i segni minore e maggiore (Esempio:
; il tag di questo esempio serve per indicare un ritorno a capo).

Html: Accesso via Internet

I documenti HTML vengono immagazzinati di solito sui dischi rigidi di macchine elaboratrici (computer-server) costantemente collegate alla rete Internet. Su queste macchine è installato un software specifico detto web server che si occupa di produrre e inviare i documenti ai browser degli utenti che ne fanno richiesta usando il protocollo HTTP per il trasferimento dati.

Spesso il documento HTML viene generato del tutto o parzialmente tramite un codice eseguibile residente sul server Internet in grado di interagire con altre applicazioni presenti sul server stesso, come per esempio un database, e inviare poi al browser il risultato finale, realizzando le cosiddette pagine dinamiche con cui un utente può compiere operazioni interattive avanzate (per esempio, filtrare gli articoli all'interno di un catalogo on-line). È il caso dei documenti scritti in linguaggi come ASP, PHP o Perl.

HTML: Descrizione generale

L'HTML è un linguaggio di pubblico dominio la cui sintassi è stabilita dal World Wide Web Consortium (W3C), e che è basato su un altro linguaggio avente scopi più generici, l'SGML.

È stato sviluppato alla fine degli anni ottanta da Tim Berners-Lee al CERN di Ginevra assieme al noto protocollo HTTP che supporta invece il trasferimento di documenti in tale formato. Verso il 1994 ha avuto una forte diffusione in seguito ai primi utilizzi commerciali del web.

Linguaggio html

L'HyperText Markup Language (HTML) (traduzione letterale: linguaggio di descrizione per ipertesti) è il linguaggio solitamente usato per i documenti ipertestuali disponibili nel World Wide Web. In tali documenti, un tratto di testo può essere contrassegnato inserendo delle etichette, tag, che ne descrivono la funzione, il colore, il link, o altre caratteristiche. Il contenuto servito dai siti web in seguito a una richiesta dell'utente solitamente consiste di un documento HTML: un web browser scarica da uno o più web server il contenuto HTML ed eventuali documenti collegati e li elabora, ossia ne interpreta il codice, al fine di generare la visualizzazione della pagina desiderata sullo schermo del computer.

File: Aspetti Legali

Ad avviso della Suprema Corte di Cassazione, Sez. VI 13.11.2003, nr. 3449, copiare archivi informatici non costituisce furto: infatti, è da escludere la configurabilità del reato, nel caso di semplice copiatura non autorizzata di file contenuti in un supporto informatico altrui, non comportando tale attività la perdita del possesso della res ('cosa' in latino) da parte del legittimo detentore.

Recuperare i File cancellati

È possibile recuperare un file cancellato definitivamente, utilizzando appositi programmi in grado di ripristinarli.

Quando si conferma la cancellazione di un file, per esempio svuotando il cestino di Windows, viene cancellato (logicamente o fisicamente) il solo collegamento fisico esistente tra il nome del file ed il suo contenuto, per cui il file non è più accessibile né all'utente né ai programmi del computer. In assenza di altri collegamenti fisici, anche l'area della memoria di massa occupata dal contenuto dei file viene designata come disponibile per nuovi contenuti, tuttavia essa non viene cancellata o sovrascritta immediatamente.

I programmi per il recupero dei file esaminano il contenuto di un file system cercando collegamenti fisici cancellati logicamente e controllando le aree occupate dai dati a cui essi fanno riferimento, ricopiandone il contenuto e, se possibile, ricostruendo le parti ormai sovrascritte.

Il Trasferimento dei File

Si possono utilizzare vari modi e tipologie di connessione diverse per trasferire file in una rete. Per esempio è possibile condividere e trasferire i file in una rete LAN tra due o più computer, utilizzare la posta elettronica, oppure usare dei servizi o programmi appositamente dedicati allo scopo.

Il trasferimento di file attraverso una rete può diventare problematico se non si dispone di una connessione sufficientemente veloce, in particolare se si tratta di file di grosse dimensioni. Per esempio per trasferire un file tramite Internet è opportuno contenerne la dimensione, altrimenti può essere necessario molto tempo per eseguire l'operazione. Quando le connessioni tra computer erano particolarmente lente, per contenere la dimensione di un file si usavano varie tecniche: per esempio era possibile comprimerlo o suddividere il singolo file in file più piccoli e spedirli singolarmente; queste operazioni potevano richiedere l'uso di programmi specifici. Con l'avvento della banda larga queste operazioni preliminari sui file stanno andando in disuso.

Le Operazioni sui File

Poiché accedere ad un archivio informatico da una memoria di massa è una operazione piuttosto lenta, necessita di una conoscenza dettagliata dell'hardware del computer e crea un rischio di conflitto di risorse fra programmi in esecuzione, queste operazioni sono eseguite dal sistema operativo per conto dei programmi che le richiedono. Le operazioni più comuni, universalmente presenti in tutti i sistemi operativi, sono:

Il Termine "File"

Un file (termine inglese per "archivio") in informatica è un contenitore di informazione digitalizzata. Le informazioni codificate al suo interno sono leggibili solo da software.
Tecnicamente, i dati codificati in un file sono organizzati come una sequenza (di byte), immagazzinati come un solo elemento su una memoria di massa, all'interno del File system (sistema di archivi) esistente su quella data memoria di massa.

Se dal punto di vista dell'utente un file è solitamente un singolo elemento, può succedere che invece fisicamente sia scritto su più zone diverse del supporto che lo ospita: questo fenomeno è molto comune se il supporto di memorizzazione è un disco, mentre è molto raro su nastri magnetici. Uno dei compiti del sistema operativo è rendere trasparente alle applicazioni la reale suddivisione fisica del file e occuparsi di gestire la scrittura e il recupero delle informazioni dai vari blocchi fisici.

Interfacce grafiche Directory

La gestione delle directory da parte dei sistemi operativi è tale per cui esse figurano agli utenti come dei contenitori di file e di altre directory, pur specificandone in realtà solo i nomi ed i riferimenti ad essi. Su questo comportamento si basano anche le metafore usate nelle interfacce grafiche per rappresentare le directory ed altri tipi di elenchi di file, che sono ad esempio:

* la cartella per documenti (in inglese, folder), usata nei sistemi Mac OS e Microsoft Windows, ed anche nei Desktop environment CDE, GNOME, KDE e Xfce
* il cassetto (in inglese, drawer), usato ad esempio in AmigaOS.

Queste metafore tuttavia non si limitano a rappresentare directory, benché sia il caso prevalente: a seconda dell'interfaccia grafica in uso vi possono essere anche cartelle virtuali che rappresentano ad esempio il risultato di una ricerca eseguita in tempo reale, o il contenuto di un file di archivio (ad esempio un file ZIP o TAR) o di un'immagine disco, ed alle quali non corrisponde una directory nel file system.

Directory: Interfacce Testuali

Nelle interfacce testuali, come ad esempio quella dei sistemi MS-DOS o delle shell testuali dei sistemi Unix e Unix-like, una directory è presentata in forma un elenco di nomi di file e di subdirectory, visualizzato in risposta all'esecuzione di determinati comandi (ad es. dir o ls).

Tra i nomi elencati ve ne sono tipicamente due particolari: . che rappresenta la directory corrente e .. che rappresenta la directory superiore.

CPanel, che cos'è

cPanel (control Panel, cioè Pannello di Controllo) è un pannello di controllo web grafico per la gestione e l'amministrazione di siti internet. Il software è distribuito da cPanel Inc. ed è con licenza proprietaria. È progettato per servizi di hosting commerciale e richiede una tassa mensile per la licenza. cPanel è eseguibile su Red Hat Enterprise Linux, CentOS, FreeBSD e Windows Server 2008.

Il sistema nome di dominio o DNS in Internet

Qualsiasi rete IP può usare il DNS per implementare un suo sistema di nomi privato. Tuttavia, il termine "nome di dominio" è più comunemente utilizzato quando esso si riferisce al sistema pubblico dei DNS su Internet. Questo è basato su 13 "root server" universali, i cui indirizzi IP sono distribuiti indipendentemente dal DNS tramite un file detto "root hints" (letteralmente: indizi per la radice). Da questi server principali, il DNS viene poi delegato ad altri server DNS che si occupano dei nomi all'interno di parti specifiche dello spazio dei nomi DNS.

Implementazione protocollo DNS

Il protocollo DNS è implementato da diversi software. Di seguito alcuni dei più diffusi:

* BIND (Berkeley Internet Name Domain), il nome del più comune demone DNS usato sui sistemi Unix.
* DJBDNS (Dan J Bernstein's DNS implementation)
* Unbound, un server DNS progettato modularmente e con un riguardo particolare verso DNSSEC.
* MaraDNS
* NSD (Name Server Daemon)
* PowerDNS
* DDNS (Dynamic Domain Name System) Il servizio DNS alla base dei servizi di directory Microsoft incluso nelle versioni server da Windows 2000 in poi.

Utilizzo server DNS di riferimento

Per utilizzare il servizio, è necessario configurare su ciascun client uno o più server DNS di riferimento. Questi sono predisposti a effettuare query ricorsive e che effettuano servizi di caching.

Quando un sistema ha la necessità di comunicare con un altro sistema, chiede al server DNS di riferimento di effettuare il processo detto di "risoluzione" del nome in un indirizzo IP. Il server effettua una ricerca all'interno del suo database per ottenere l'indirizzo IP corrispondente al sistema ricercato.

Se il server interrogato possiede l'informazione richiesta, il processo di ricerca termina con l'invio dell'indirizzo IP al richiedente. Se la ricerca ha esito negativo il server effettua una richiesta "ricorsiva".

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 7. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Il termine DNS dinamico

Il termine DNS dinamico, o DDNS, indica un insieme di tecnologie che permettono di inserire automaticamente in una zona DNS gli indirizzi di calcolatori che ottengono un indirizzo non predefinito, tipicamente attraverso il protocollo DHCP o PPP. A questo scopo, sono definite query DNS di "UPDATE".

In una rete locale, questa funzionalità può essere utilizzata direttamente dai client, è presente nei servizi Active Directory di windows, o può essere configurata usando BIND e il server DHCP di Internet Systems Consortium (ISC).

Il DDNS viene inoltre utilizzato da servizi commerciali per permettere agli utenti dial-up (modem, ADSL) di registrare un nome corrispondente all'indirizzo che viene loro assegnato di volta in volta dal loro provider. In questo modo, un host con indirizzo IP dinamico è sempre raggiungibile. Esistono client DDNS sia sotto forma di applicazioni che all'interno di router destinati al mercato domestico.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 6.5.1. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Origine dei dati dns

I dati contenuti in una zona possono essere configurati da uno o più operatori, oppure possono essere alimentati da meccanismi automatici:

* nelle implementazioni più semplici, i dati di zona sono memorizzati in uno o più file sul server primario
* implementazioni più raffinate immagazzinano i dati in un database. In alcuni casi, questo è accessibile non solo agli operatori del servizio ma anche direttamente ai clienti (è il caso dei servizi DNS commerciali)

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 6.5. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

DNS: Funzioni dei server

Un server DNS può essere configurato per assolvere ad una o più delle seguenti funzioni:

* server autorevole per una o più zone, ovvero il server su cui sono configurati i dati di una zona, e che è delegato a gestirla tramite record NS inseriti nella zona superiore. Normalmente sono presenti più server autorevoli per una zona. Molte implementazioni permettono di modificare i dati di una zona solo su un server:
o primario - server autorevole su cui vengono modificati i dati di una zona
o secondario - server autorevole che copia i dati di zona da un primario
* server ricorsivo - il server che viene configurato in una popolazione di client, che si occupa di risolvere le query che riceve interrogando i server originali, e mantenendo una cache delle risposte ricevute
o query forwarder - un server che viene configurato in una popolazione di client, che risolve le loro query non direttamente ma interrogando un server ricorsivo

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 6.4. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Caching del servizio DNS

Alcuni server si prestano ad effettuare query ricorsive per conto di alcuni client. Una volta che hanno ottenuto una risposta, memorizzano in una cache tutte le informazioni che hanno imparato, fino alla loro scadenza. Alcune implementazioni del servizio DNS permettono di realizzare i cosiddetti servers caching only, ovvero privi di database proprio, ma utili per reindirizzare ad un server autorevole le query di risoluzione. Tale caratteristica è utile soprattutto quando la risoluzione deve essere effettuata attraverso collegamenti lenti (con velocità inferiore a 500 kbps) o firewall.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 6.3. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Ricorsione dei nomi di dominio

In generale, per ottenere la risoluzione di un nome è necessario partire dalla radice, interrogare uno dei root server nel dominio di primo livello, ottenere il server che lo gestisce, interrogarlo nel dominio di secondo livello, fino a raggiungere il server autorevole per il nome desiderato. Questa tecnica è detta "ricorsione".

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 6.2. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Zone, deleghe e repliche dei nomi di dominio

Una zona DNS è una parte dello spazio dei nomi, costituita da un dominio e i suoi sottodomini che non sono a loro volta delegati, che è sotto una stessa gestione amministrativa e quindi è gestita da uno o più server.

La gestione di una zona è delegata dalla zona superiore tramite dei record di tipo NS. Ad esempio, nella zona .org ci sarà una delega per la zona wikipedia.org ai server DNS che la gestiscono. Per ragioni di ridondanza, ciascuna zona è replicata su più server, e di conseguenza la delega è costituita da più record NS, che indicano che ciascuno dei server indicati contiene le informazioni per quella zona (ovvero è autoritativo per la zona). All'interno di una zona possono essere delegate delle zone di livello inferiore, ad esempio in wikipedia.org potrebbero esistere deleghe per devel.wikipedia.org o per accounting.admin.wikipedia.org.

Realizzazione, limitazioni dei nomi di dominio

I DNS implementano uno spazio dei nomi gerarchico, per permettere che parti di uno spazio dei nomi, conosciute come "zone", possano essere delegate da un name server ad un altro name server che si trova più in basso nella gerarchia.

I nomi di dominio sono soggetti a determinate restrizioni: per esempio ogni parte del nome (quella cioè limitata dai punti nel nome) non può superare i 63 caratteri e il nome complessivo non può superare i 255 caratteri.

I nomi di dominio sono anche limitati ad un sottoinsieme di caratteri ASCII; in questo modo si impedisce di scrivere nomi e parole con caratteri che non tutti hanno sulla propria tastiera. Per superare questa limitazione, il sistema di IDNA e basato sul modello Punycode, rileva stringhe Unicode in un insieme di caratteri DNS validi, venne approvato dall'ICANN e adottato da alcuni registri.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 6. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Nomi DNS, dominio e l'utilizzo nel web

Un nome di dominio, come per esempio it.wikipedia.org, può essere parte di un URL, come http://it.wikipedia.org/wiki/Treno, o di un indirizzo e-mail, come per esempio apache@it.wikipedia.org.

Questi sono gli strumenti più utilizzati per identificare una risorsa su Internet, il che spiega la pervasività dei nomi di dominio.

Molti nomi di dominio utilizzati per server web hanno nella parte sinistra la stringa di caratteri "www", ma non è sempre necessario averla. In molti casi, ma non sempre, il nome privato del prefisso "www." porta comunque alla stessa pagina, come per esempio "ns.nl" e "www.ns.nl".

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 5. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Tempo di vita di un nome di dominio

I record associati ad un nome di dominio possono cambiare nel tempo, permettendo ad esempio di assegnare un nuovo indirizzo IP ad un server, facendo in modo che questo continui a rispondere al nome già noto agli utenti.

A ciascun record DNS è associato un parametro detto "time to live" o TTL (tempo di vita), che indica per quanto tempo questo record può venire memorizzato in un sistema di cache DNS prima che venga considerato scaduto. Quando un server risponde ad una richiesta con un record preso dalla propria cache, assegna alla risposta il time to live residuo del record. Quindi se il record originalmente ha un TTL di 12 ore, e un server risponde ad una richiesta con un dato che ha ottenuto due ore prima, nella risposta metterà un TTL di 10 ore.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 4.3. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Record multipli di dominio

Ad uno stesso nome di dominio, possono essere associati contemporaneamente record di tipo diverso, o più record dello stesso tipo. Questo generalmente viene fatto per suddividere il carico di un server molto frequentato su più computer che offrono lo stesso servizio.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 4.2. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

I principali tipi del database DNS

Ad un nome DNS possono corrispondere diversi tipi di informazioni. Per questo motivo, esistono diversi tipi di record DNS. Ogni voce del database DNS deve essere caratterizzata da un tipo. I principali tipi sono:

* Record A - Indica la corrispondenza tra un nome ed uno (o più) indirizzi IP (per la precisione indirizzi IPv4, ovvero la versione attualmente in uso).
* Record MX - (Mail eXchange) indica a quali server debba essere inviata la posta elettronica per un certo dominio.
* Record CNAME - Sono usati per creare un alias, ovvero per fare in modo che lo stesso calcolatore sia noto con più nomi. Uno degli utilizzi di questo tipo di record consiste nell'attribuire ad un host che offre più servizi un nome per ciascun servizio. In questo modo, i servizi possono poi essere spostati su altri host senza dover riconfigurare i client, ma modificando solo il DNS.
* Record PTR - Il DNS viene utilizzato anche per realizzare la risoluzione inversa, ovvero per far corrispondere ad un indirizzo IP il corrispondente nome di dominio. Per questo si usano i record di tipo "PTR" (e una apposita zona dello spazio dei nomi in-addr.arpa).
* Record AAAA - È come il Record A ma lavora con l'IPv6 e restituisce un indirizzo IPv6 .
* Record SRV - Identificano il server per un determinato servizio all'interno di un dominio. Possono essere considerati una generalizzazione dei record MX.
* Record TXT - Associano campi di testo arbitrari ad un dominio. Questi campi possono contenere una descrizione informativa oppure essere utilizzati per realizzare servizi.

DNS: definizione dei nomi a dominio

Un nome di dominio è costituito da una serie di stringhe separate da punti, ad esempio it.wikipedia.org. A differenza degli indirizzi IP, dove la parte più importante del numero è la prima partendo da sinistra, in un nome DNS la parte più importante è la prima partendo da destra. Questa è detta dominio di primo livello (o TLD, Top Level Domain), per esempio .org o .it.

Un dominio di secondo livello consiste in due parti, per esempio wikipedia.org, e così via. Ogni ulteriore elemento specifica un'ulteriore suddivisione. Quando un dominio di secondo livello viene registrato all'assegnatario, questo è autorizzato a usare i nomi di dominio relativi ai successivi livelli come it.wikipedia.org (dominio di terzo livello) e altri come some.other.stuff.wikipedia.org (dominio di quinto livello) e così via.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 3. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

La storia del dns, nome di dominio

Il DNS fu ideato il 23 giugno 1983 da Paul Mockapetris, Jon Postel e Craig Partrige; le specifiche originali sono descritte nello standard RFC 882. Nel 1987 vennero pubblicati commenti allo standard RFC del DNS, con i nomi RFC 1034 e RFC 1035 rendendo obsolete le specifiche precedenti.


Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 2. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Gli utilizzi del dns, nome a dominio

Motivazioni ed utilizzi

* La possibilità di attribuire un nome testuale facile da memorizzare a un server (ad esempio un sito world wide web) migliora di molto l'uso del servizio, in quanto noi esseri umani troviamo più facile ricordare nomi testuali (mentre gli host e i router sono raggiungibili utilizzando gli indirizzi IP numerici). Per questo, il DNS è fondamentale per l'ampia diffusione di internet anche tra utenti non tecnici, ed è una delle sue caratteristiche più visibili.
* È possibile attribuire più nomi allo stesso indirizzo IP (o viceversa) per rappresentare diversi servizi o funzioni forniti da uno stesso host (o più host che erogano lo stesso servizio). Questa flessibilità risulta utile in molti casi:
o Nel caso il server debba sostituire il server che ospita un servizio, o si debba modificare il suo indirizzo IP, è sufficiente modificare il record DNS, senza dover intervenire sui client.
o Un utilizzo molto popolare di questa possibilità è il cosiddetto virtual hosting basato sui nomi, una tecnica per cui un web server dotato di una singola interfaccia di rete e di singolo indirizzo IP può ospitare più siti web, usando l'indirizzo alfanumerico trasmesso nell'header HTTP per identificare il sito per cui viene fatta la richiesta.

Il sistema dei nomi a dominio

Domain Name System

Il sistema dei nomi a dominio, in inglese Domain Name System (spesso indicato con DNS) è un sistema utilizzato per la risoluzione di nomi dei nodi della rete (in inglese host) in indirizzi IP e viceversa. Il servizio è realizzato tramite un database distribuito, costituito dai server DNS.

Il nome DNS denota anche il protocollo che regola il funzionamento del servizio, i programmi che lo implementano, i server su cui questi girano, l'insieme di questi server che cooperano per fornire il servizio.

I nomi DNS, o "nomi di dominio", sono una delle caratteristiche più visibili di Internet.

C'è confusione in merito alla definizione dell'acronimo: la S spesso viene interpretata come service, ma la definizione corretta è system.

L'operazione di convertire un nome in un indirizzo è detta risoluzione DNS, convertire un indirizzo IP in nome è detto risoluzione inversa.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Domain Name System', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 15 gennaio 2011, 08:52 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: aggiunto titolo. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

I punti vulnerabili dei database

La protezione da accessi non autorizzati è un tema importante nella gestione dei database, che si rivelano vulnerabili nei seguenti punti:

* Sicurezza dei server
* Connessioni tra database
* Controllo sugli accessi al database.


Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Database', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 29 dicembre 2010, 12:44 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: aggiunto titolo post. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Le funzioni del server di database

Un Server di database è la parte del DBMS (e, per estensione, il server su cui il programma opera) che si occupa di fornire i servizi di utilizzo del database ad altri programmi e ad altri computer secondo la modalità client/server. Il server memorizza i dati, riceve le richieste dei client ed elabora le risposte appropriate.

Le varie strutture del database

Le basi di dati possono avere varie strutture, di solito, in ordine cronologico:

1. gerarchica (rappresentabile tramite un albero - anni sessanta),
2. reticolare (rappresentabile tramite un grafo - anni sessanta),
3. relazionale (attualmente il più diffuso, rappresentabile mediante tabelle e relazioni tra esse - anni settanta),
4. ad oggetti (estensione alle basi di dati del paradigma "Object Oriented", tipico della programmazione a oggetti - anni ottanta),
5. semantica (rappresentabile con un grafo relazionale - inizio anni duemila).

Database: gestione delle Informazioni dati

La base di dati, oltre ai dati veri e propri, deve contenere anche le informazioni sulle loro rappresentazioni e sulle relazioni che li legano. Spesso, ma non necessariamente, una base dati contiene le seguenti informazioni:

* Strutture dati che velocizzano le operazioni frequenti, di solito a spese di operazioni meno frequenti.
* Collegamenti con dati esterni, cioè riferimenti a file locali o remoti non facenti parte del database.
* Informazioni di sicurezza, che autorizzano solo alcuni profili utente ad eseguire alcune operazioni su alcuni tipi di dati.
* Programmi che vengono eseguiti, automaticamente o su richiesta di utenti autorizzati, per eseguire elaborazioni sui dati. Un tipico automatismo consiste nell'eseguire un programma ogni volta che viene modificato un dato di un certo tipo.

Il termine database in informatica

Database

In informatica, il termine database, banca dati, base di dati, indica un archivio strutturato in modo tale da consentire l'accesso e la gestione dei dati stessi (l'inserimento, la ricerca, la cancellazione ed il loro aggiornamento) da parte di particolari applicazioni software ad essi dedicate. Il database è un insieme di informazioni, di dati che vengono suddivisi per argomenti in ordine logico (tabelle) e poi tali argomenti vengono suddivisi per categorie (campi).

Il funzionamento del client-server in un sistema locale

Quasi tutti i sistemi operativi utilizzano, per il funzionamento dei vari processi, dei meccanismi basati sul modello client-server. Lo stesso kernel si comporta come server quando gestisce le chiamate alle primitive di sistema da parte dei processi in esecuzione.

Più in generale in un sistema operativo, per alcuni tipi di servizi, sono espressamente previsti dei processi server, gli unici in grado di eseguire una certa operazione. Spesso questi processi hanno accesso esclusivo ad una risorsa e devono, appunto, servire le richieste dei processi client.

Il servizio hosting migliore ed economico

Trovare un servizio hosting migliore per i propri progetti è possibile scegliendo l'hosting più economico del web. Per iniziare con un sito web o blog occorre cercare quale servizio hosting sarà adatto al progetto che stiamo per avviare. Se è la prima volta che hai creato o stai per creare un sito o blog, il migliore hosting adatto è sicuramente topweb. La sua imbattibilità nel prezzo consente a tutti, anche a professionisti, di avere un prodotto con tutto incluso: spazio web da 500 mb, spazio per la posta elettronica, fino a 4 database MySQL, supporto tecnico via ticket system, nome di dominio incluso. Tutto a 10,79 Euro all'anno. Per maggiori informazioni...

Gestioni esempi di client/server

Esempi di sistemi client/server:

* Database server: per la gestione di grandi moli di dati
* File server: per la condivisione dei file
* FTP server: per la gestione dell'upload/download dei file
* Groupware: per la gestione d'informazioni riguardanti gruppi di lavoro
* Print server: per la condivisione delle stampanti
* Web server: per la gestione dell'interazione via web tra server e client

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Sistema client/server', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 16 gennaio 2011, 19:31 UTC, it.wikipedia.org. Modifiche: titolo indice 7. Testo pubblicato con licenza cc-by-sa.

Il protocollo Open Systems Interconnection

L'OSI

L'International Organisation for Standardisation (ISO) nel 1979 ha stabilito il protocollo Open Systems Interconnection (OSI), con l'intenzione di creare uno standard per le telecomunicazioni da usare nelle reti di tutto il mondo. All'atto pratico però, lo standard de facto che viene comunemente usato nella maggior parte delle reti, è il TCP/IP, definito nella RFC 1155. Le differenze fondamentali dei due standard sono semplici: il primo è stato definito a tavolino da un'organizzazione super partes, mentre il secondo è opera di chi costruì materialmente le prime reti, sviluppandolo sul campo. Inoltre, lo standard ISO/OSI assegna un determinato compito ad ogni livello, mentre il TCP/IP è più "elastico" e permette di sviluppare protocolli che svolgono più di un compito-base.

Protocollo e aspetti di comunicazione client server

I livelli

Ciascun protocollo regola normalmente solo una parte degli aspetti di una comunicazione. I diversi protocolli sono organizzati con un sistema detto "a livelli" : a ciascun livello viene usato uno specifico protocollo.

La divisione in livelli è fatta in modo che ciascun livello utilizzi i servizi offerti dal livello inferiore, e fornisca servizi più "ricchi" al livello superiore. I diversi livelli in un host comunicano tra loro tramite le interfacce. Ogni livello parla solo con quello immediatamente superiore e con quello immediatamente inferiore. I protocolli regolano invece la comunicazione tra due entità dello stesso livello, che serve a fornire servizi al livello superiore.

La comunicazione tra client e server

Quando un client e un server iniziano a comunicare si possono scambiare pacchetti di controllo prima di spedire i dati reali.

Queste procedure, dette di handshaking preparano le due componenti alla comunicazione. Tali procedure sono alla base, ad esempio, del TCP.

Protocollo di comunicazione, client e server

Collegamento

I client ed il server sono in collegamento tramite un protocollo di comunicazione attraverso una rete di comunicazione. Il protocollo può essere in chiaro o in certi casi crittografato. Nell'ambito delle telecomunicazioni, due o più macchine o host (computer, telefono, stampante, ecc.) possono comunicare tra loro rispettando norme che sono dette protocolli di rete. L'aderenza ai protocolli garantisce che due macchine possano comunicare correttamente, anche se sono state realizzate indipendentemente.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Sistema client/server', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 16 gennaio 2011, 19:31 UTC, http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sistema_client/server&oldid=37782642 Modifiche: prelevato indice "Collegamento", aggiunto titolo post. Articolo pubblicato con licenza CC-BY-SA http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it

Interazioni client/server

Quando un computer client si connette direttamente ad un sistema di database o a una server application standard, questa viene chiamata 2-tier architecture (architettura a 2 livelli).

Recentemente, è più usuale per computer client, chiamati thin client che non incorporano business logic, ma solo elementi di interfaccia, connettersi ad una server application che implementa una business logic nella quale transitivamente (ossia successivamente) comunica con il database del server, il quale memorizza i dati utilizzati dall'applicazione. Tale architettura è chiamata 3-tier architecture (architettura a 3 livelli).

In generale architetture ad n livelli possono impiegare un certo numero di servizi distinti, comprese relazioni transitive tra application server che implementano differenti funzioni di business logic, ognuna delle quali può impiegare o meno un sistema di database condiviso o distinto.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Sistema client/server', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 16 gennaio 2011, 19:31 UTC, http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sistema_client/server&oldid=37782642 Modifiche: prelevato indice "Interazioni client/server". Articolo pubblicato con licenza CC-BY-SA http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it

La gestione del server

Il software server, oltre alla gestione logica del sistema, deve implementare tutte le tecniche di gestione degli accessi, allocazione e rilascio delle risorse, condivisione e sicurezza dei dati o delle risorse.

Ad esempio un server di posta elettronica è paragonabile ad un qualunque ufficio postale. Gli utilizzatori per accedere via client alla loro cassetta di posta elettronica devono essere stati autorizzati. In modo analogo un utente deve possedere la chiave della cassetta sita presso un ufficio postale dalla quale vuole prelevare la corrispondenza.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Sistema client/server', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 16 gennaio 2011, 19:31 UTC, http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sistema_client/server&oldid=37782642 Modifiche: prelevato indice "Server", modificato titolo indice. Articolo pubblicato con licenza CC-BY-SA http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it

Il software client, le sue funzioni

Il software client in genere è di limitata complessità, limitandosi normalmente ad operare come interfaccia verso il server. In generale nel campo informatico il termine client indica una componente che accede ai servizi o alle risorse di un'altra componente, detta server. In questo contesto si può quindi parlare di client riferendosi all'hardware o al software.

Un computer collegato ad un server tramite rete locale o geografica, ed al quale richiede uno o più servizi, utilizzando uno o più protocolli di rete è un esempio di client hardware.

Un programma di posta elettronica è un esempio di client software.

Sono sempre di più i software, come il web, l'e-mail, i database, che sono divisi in una parte client (residente ed in esecuzione sul pc client) ed una parte server (residente ed in esecuzione sul server).

Il termine client indica anche il software usato sul computer client per accedere alle funzionalità offerte dal server.

Ad esempio, nel web il software client è il browser, e parla con un server web attraverso il protocollo HTTP; per l'e-mail il client è detto in gergo mail user agent o MUA (ad esempio, Outlook, Mozilla Thunderbird, Eudora, ...), e parla con il server attraverso i protocollo SMTP e POP o IMAP; il client per la consultazione o la modifica del database (spesso costituito da librerie software utilizzate da una applicazione) parla con il DBMS, che gestisce il database e risponde alle interrogazioni del client.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Sistema client/server', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 16 gennaio 2011, 19:31 UTC, http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sistema_client/server&oldid=37782642 Modifiche: prelevato indice "Client", modificato titolo indice. Articolo pubblicato con licenza CC-BY-SA http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it

Sistema client/server

Un'applicazione client-server (letteralmente cliente-servente) è un tipo di applicazione di rete nel quale un computer client istanzia l'interfaccia utente di un'applicazione connettendosi ad una server application o ad un sistema di database.

Più semplicemente, i sistemi client/server sono un'evoluzione dei sistemi basati sulla condivisione semplice delle risorse.

La presenza di un server permette ad un certo numero di client di condividerne le risorse, lasciando che sia il server a gestire gli accessi alle risorse per evitare conflitti tipici dei primi sistemi informatici.

Un sistema client/server non è altro che la trasposizione informatica dei sistemi convenzionali.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Sistema client/server', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 16 gennaio 2011, 19:31 UTC, http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sistema_client/server&oldid=37782642 . Modifiche: prelevato indice "Tipologie" da pagina "Sistema client/server". Articolo pubblicato con licenza CC-BY-SA http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it

Tipologie di hosting, gratuito e a pagamento

Hosting gratuito

È in genere offerto dagli Internet Provider, come servizio elementare, in previsione di un passaggio a quello a pagamento.
Comprende:

* da una a più caselle di posta elettronica;
* un certo quantitativo di spazio web, spesso con l'obbligo di banner pubblicitario.

Tra gli svantaggi dell'hosting gratuito, rispetto a quello a pagamento, vi sono:

* l'indirizzo del sito ospitato che coincide, in massima parte, con il nome dell'Internet Provider che lo ospita;
* le prestazioni tecniche poco performanti (molto spesso, per esempio, è possibile pubblicare soltanto siti statici scritti in linguaggio HTML);
* la non garanzia del servizio (con il rischio quindi che i siti "ospiti" possano non essere attivi per un determinato periodo di tempo);
* una larghezza di banda contesa tra numerosi utenti.

Hosting a pagamento

Esiste un grande ventaglio di offerte, in funzione dell'uso che si vuole fare del sito web.
Un servizio tipico, per un sito statico, può tra l'altro comprendere:

* registrazione o trasferimento di un nome di dominio;
* da uno a infiniti indirizzi di posta elettronica, associati a diverse caselle di posta (POP3) oppure ad una sola (alias e-mail);
* filtri antispam ed antivirus;
* un determinato quantitativo di spazio web;
* gli strumenti adatti alla gestione delle pagine, quali file manager, prototipi, ftp, contatori di accesso, ecc.;
* una quantità di banda mensile per il traffico generato dal sito adeguata.

Un servizio tipico, per un sito dinamico può comprendere, oltre a quanto già citato:

* il supporto ad uno o più linguaggi di scripting, come ad esempio PHP, Python, o ASP;
* il supporto ad un database on line, come ad esempio MySql o Postgres;
* servizi di statistiche e analisi del traffico, come ad esempio il software libero Webalizer;

L'hosting si differenzia anche in base al tipo di spazio che viene messo a disposizione:

* un server dedicato (ovvero un server web che ospita un unico sito web);
* un server condiviso (ospita una pluralità di siti sul medesimo server).

Gli spazi venduti su server condiviso possono essere frazionabili o meno a seconda che permettanto di ospitare un solo dominio o più domini.

Quanto alla banda mensile messa a disposizione, alcune offerte di spazio web prevedono bande illimitate.

L'hosting si differenzia anche in base alla piattaforma, cioè al sistema operativo installato sul server: Windows o Linux.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Hosting', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 4 gennaio 2011, 17:40 UTC, http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Hosting&oldid=37466410 . Modifiche: prelevato indice "Tipologie", modificato titolo indice. Articolo pubblicato con licenza CC-BY-SA http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it

Definizione del servizio hosting

Hosting

In ambito informatico si definisce hosting (dall'inglese to host, ospitare) un servizio che consiste nell'allocare su un server web le pagine di un sito web, rendendolo cosí accessibile dalla rete Internet.

Tale "server web", definito "host", è connesso alla rete Internet in modalità idonea a garantire l'accesso alle pagine del sito mediante browser, con identificazione dei contenuti tramite dominio ed indirizzo IP.

La fornitura di servizi di connessione ad Internet, hosting, housing, e servizi connessi, è oggi un settore economico molto specifico in cui operano molte realtà nazionali, ma anche grandi imprese transnazionali.

Fonte: Contributori di Wikipedia, 'Hosting', Wikipedia, L'enciclopedia libera, 4 gennaio 2011, 17:40 UTC, http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Hosting&oldid=37466410 . Modifiche: aggiunto titolo post. Articolo pubblicato con licenza CC-BY-SA http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it

Contatta

Per contattare hoserv.blogspot.com e richiedere informazioni riguardo autore e blog, utilizzare questo indirizzo di posta elettronica:


derk@live.it

Directory

Privacy

Privacy e Disclaimer

Questo blog non rappresenta un prodotto editoriale, ai sensi della legge 62 del 7/3/2001. Rare immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione, verranno insidacabilmente rimossi.

Per verificare le statistiche blog e per la pubblicità in esso presente, vengono raccolti i dati dell’utente; ma non vengono visualizzati dati personali quali abitazione, numero di telefono, ecc. Nel database sempre anonimamente sono raccolti automaticamente alcuni dati, ma sempre nel rispetto della privacy degli utenti e non vi è alcun dato personale; pertanto l’autore del blog provvederà alla cancellazione di ogni dato personale o comunque sensibile segnalato dall’utente in tempi brevi.
Le informazioni non sensibili inviate in vari modi al sito web saranno raccolte e protette nella maniera più accurata possibile, sempre nel rispetto della Legge sulla privacy (DLGS 196/2003) e comunque a disposizione delle Autorità’